Howside è un progetto nato tre anni fa. Quali altre esperienze vi hanno portato alla creazione di questo percorso comune? Come sintetizzate tre anni di musica?

Ebbene sì, tre anni or sono decidemmo di unire le nostre forze per dare vita a un progetto che proponesse un sound diverso, che facesse divertire e ballare. Arrivando da esperienze musicali differenti, abbiamo cercato di far confluire i gusti e le attitudini personali in qualcosa di concreto e fruibile. In questi anni abbiamo definito il sound che ricercavamo, mescolando l’immaginario musicale di ognuno di noi e trasformandolo in qualcosa che racchiudesse unicità e originalità. 

Nel 2018 l’esperienza in studio con il produttore italiano Walter Bonnot Buonanno. Sono nate nove tracce alle quali hanno partecipato due importanti artisti: il rapper Lavonne Alford a.k.a. M1 from Deadprez e Enrico Ninja Matta, batterista dei Subsonica. Raccontateci di queste collaborazioni.

Innanzitutto ringraziamo questi due grandi artisti che hanno creduto fin da subito nel nostro progetto. Grazie al nostro produttore abbiamo avuto l’occasione di collaborare con due artisti estremamente disponibili e umili, in particolare abbiamo avuto modo di conoscere approfonditamente il rapper americano M1 from Deadprez che da subito è entrato in sintonia con il mood del progetto e che ha apportato un contributo fondamentale, grazie al valore aggiunto dato dalla sua notevole esperienza e che si è riflesso non solo nel brano in cui abbiamo duettato, ma anche nel resto del disco. Anche Ninja si è dimostrato un grande professionista capace di cogliere al volo le nostre esigenze e che ha saputo contaminare due dei nostri brani con il suo inconfondibile groove.

“Alive”, pubblicato sempre nello stesso anno, mette in risalto la tua voce dal timbro chiaro e imponente. Mi ha ricordato Madonna in “Hung Up”, forse con toni più Funky ma con la stessa indole Dance. Rientra tra i vostri ascolti della dance pop degli anni ‘80?

Sicuramente la musica degli anni ‘80, che sono anche quelli che ci hanno visto nascere, ha caratterizzato notevolmente il sound che si è venuto a creare nel disco. Così come per altre influenze, le sonorità del Pop e della Discomusic anni ‘80 sono state un punto di partenza per il nostro lavoro, da cui abbiamo attinto, per creare qualcosa che fosse 

riconoscibile e riconducibile alla nostra personalità.

“Another Soul”, dello scorso anno, assume toni più marcati. Sempre Dance ma con una spinta in più. È proprio il caso di parlare di un’altra anima?

Sicuramente Another Soul è una delle canzoni più introspettive del disco. Il nostro obiettivo era quello di creare qualcosa di divertente, ma non superficiale. Il brano ha anche avuto una complessa fase di produzione, proprio perché eravamo alla ricerca del giusto punto d’incontro tra la profondità del testo e il trasporto del groove, comunque Dance. Ad accompagnare l’uscita del singolo, abbiamo realizzato un videoclip dai toni più cupi, proprio per rimarcare questo concetto.

Lo scenario musicale della vostra città facilita il vostro percorso musicale? Come lo collochereste in rapporto a quello più ampio nazionale?

Noi viviamo in una piccola realtà, quella astigiana, che ha saputo comunque dare vita ad artisti di calibro internazionale, non solo nel campo della musica. Sicuramente il mercato musicale oggi è piuttosto saturo ed è molto difficile ritagliarsi un proprio spazio ben definito, ma questo non ci impedisce di seguire la nostra strada, lunga o corta che sia. 

Parlateci dei vostri progetti futuri

In attesa dell’uscita del nostro album d’esordio, che avverrà entro la primavera 2020, continuiamo il nostro lavoro di sperimentazione, senza interrompere la produzione di nuovo materiale, che per noi rimane la parte fondamentale, e anche la più stimolante del progetto. Con l’uscita del disco abbiamo in programma un piccolo tour di promozione che ci terrà impegnati fino alla prossima estate.

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