Rilancia la tua musica dal basso con il fundraising

Il crowdfunding è un fenomeno in continua evoluzione e, nel corso degli anni, è diventato un potente strumento al servizio degli artisti interessati ad avviare o rilanciare la propria carriera attraverso il sostegno dei propri fan. In generale, un crowdfunding nasce con la proposta, da parte di un utente, di un progetto su una piattaforma online dedicata. Nello specifico, un artista o una band presentano un progetto per cui è necessario un determinato budget, servendosi di una campagna online lanciata sulla piattaforma. 

Da quel momento e per un periodo di tempo limitato, un qualsiasi user iscritto al sito di riferimento può finanziare il progetto attraverso piccole donazioni e, se a tempo scaduto risultano raccolti i soldi previsti inizialmente, la campagna si conclude e l’artista può investire nel suo progetto. In caso contrario, tutte le donazioni tornano agli utenti che fino a quel momento hanno contribuito.

In ambito musicale l’applicazione di questa pratica permette ai musicisti di sbizzarrirsi nelle richieste e negli escamotage per non dover pesare sui propri conti in banca: è possibile avviare campagne per finanziare album, EP, tour, ma anche per acquistare attrezzature utili per la carriera, siano essi strumenti musicali o van per i propri tour.

Per ringraziare gli utenti del loro generoso contributo, è possibile abbinare ricompense adeguate all’importo erogato. Le possibilità sono molteplici: copia fisica del disco, gadget di ogni tipo, persino concerti privati.

Ad oggi esistono numerose piattaforme che offrono questa possibilità: Kickstarter, la più importante a livello globale, con oltre 10 milioni di utenti attivi e a carattere generalista, ha una sezione interamente dedicata ai progetti musicali; PledgeMusic è la piattaforma internazionale esclusivamente dedicata alla musica e Musicraiser, il suo corrispettivo nostrano, ha più di 170 mila utenti pronti a finanziare un progetto. Sono queste le principali realtà sul mercato da tenere d’occhio in questo momento se si volesse avviare un progetto di crowdfunding. Spesso alcuni artisti si dimostrano scettici, rifiutano questa opzione non volendo abbassarsi al livello di “chiedere l’elemosina ai propri fan”. Ad uno sguardo attento, in realtà, è facile capire che non si tratta affatto di elemosine. Avventurarsi in un progetto di crowdfunding musicale si rivela anzi un’ottima idea per rilanciare la propria attività artistica per tre motivi: la fanbase già esistente dell’artista viene consolidata attraverso le diverse pratiche di promozione del progetto; la piattaforma funziona da vetrina e permette di farsi conoscere da una grossa fetta di pubblico composta dalle migliaia di utenti iscritti sul sito, da aggiungere potenzialmente alla propria cerchia di fan; il tutto avviene senza dover scendere a compromessi con case discografiche o studi di registrazione, mantenendo così inalterato il proprio progetto iniziale.

Avviare una campagna di crowdfunding online non comporta nessun rischio dal punto di vista economico (solitamente le piattaforme trattengono una percentuale minima del totale raggiunto a campagna conclusa), per questo motivo molto spesso gli artisti tendono a prendere sottogamba il progetto già nelle sue primissime fasi di realizzazione, col rischio di non riuscire a raggiungere l’obiettivo prefissato al termine della campagna. Affinché un progetto vada alla fine in porto è necessario dedicare alla sua realizzazione e promozione parte del proprio tempo e seguirlo in maniera costante. Anche minimi aggiornamenti social sull’avanzamento della campagna possono essere determinanti, perché mantengono viva l’attenzione sul progetto in corso e ne lasciano trasparire il probabile esito positivo, invogliando altri fan a partecipare col proprio contributo.

Il momento più importante è però probabilmente quello del lancio della campagna, di solito consistente in un testo accompagnato da un video esplicativo: il video è lo strumento più efficace e importante attraverso cui l’artista può parlare di sé, del suo obiettivo e delle motivazioni che lo hanno portato a intraprendere questo percorso; per far funzionare un video bisognerebbe essere essenziali, ma allo stesso tempo espressivi e spontanei e con l’obiettivo di proporre un prodotto di qualità che coinvolga un potenziale fan e lo faccia sentire parte integrante della realizzazione del progetto. 

Esistono due caratteristiche fondamentali da tenere a mente quando si comunica col proprio pubblico per assicurarsi di portare a casa il proprio budget di riferimento: la personalità e la creatività. La prima deve trasparire subito, già dalle prime righe della propria presentazione: bisogna essere sinceri e comunicare con semplicità e spontaneità il motivo che spinge a concretizzare un’idea, perché si ha bisogno dei fan e cosa si può dare loro in cambio. Proprio qui entra in gioco la creatività: le ricompense base vanno bene come idea iniziale, ma se vogliamo concludere la campagna abbattendo il muro del 100% dobbiamo fare uno sforzo in più, dobbiamo chiederci: “Va bene il mini concerto privato, ma come renderlo più interessante, quale location utilizzare? Belle le chiavette usb, ma cosa potrebbero contenere per attirare di più l’attenzione dei fan?”. Sono tutte piccole accortezze che richiedono un po’ di sacrificio, ma che alla lunga distanza non vi faranno pentire dello sforzo.

Concludendo rispondiamo alla domanda: 

Vale la pena proporre un progetto musicale su una piattaforma di crowdfunding? 

La risposta è affermativa solo nel caso in cui si hanno tempo ed energie da dedicare al progetto. Una campagna di crowdfunding è sicuramente molto impegnativa e richiede uno sforzo comunicativo in termini di storytelling molto dispendioso. Tuttavia, non bisogna scoraggiarsi e non bisogna avere paura di mettersi in gioco, con il rischio di sbagliare.

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